giovedì 18 settembre 2014

MILLE GIORNI

Amici lettori e non, dopo circa un anno in cui sono stato ad osservare le vicende di questo paese,ho deciso di ritornare a scrivere qualcosa.
Dopo questa piccola premessa,mi rifaccio al titolo del post. "mille giorni" ,sembra il titolo di una famosa canzone,ma al contrario della canzone che magari evocava dei bei ricordi,i mille giorni evocati da un nostro concittadino non evocano bei ricordi,ma la consapevolezza di mille giorni ancora di sofferenze del popolo,prima di cadere nel baratro della disfatta.
No,non sono un disfattista,anzi,credo ancora nel popolo italiano,quello vero,che soffre ogni giorno,e che spera sempre che le cose vadano meglio,ma non credo alla classe politica,e a quei quattro industriali,e quei  sindacati, che si arrogano il diritto di parlare a nome del popolo.
Invece di parlare mettessero mani al loro portafoglio per fare beneficenza,ma quella seria,in fondo siamo circa 50 milioni di persone,e facendo due conti,potrebbero elemosinare almeno 500 mila euro a famiglia...
Ma ritornando ai "mille giorni" ,si sta giocando con la pelle delle persone,ancora mille giorni per fare cosa?
le riforme? ma ancora crediamo alle parole che ci propinano? ma voi credete veramente che passati i mille giorni,avremo risolti i problemi che ci portiamo dietro da più di 50 anni? è la più grande messa in scena, e la più grande bugia che ci potevano propinare.
Ma che governo è, un governo non eletto dal popolo? ne abbiamo già avuti altri,e i risultati sono sotto gli occhi di chi vuol vedere,ovviamente,la prima riforma che si doveva attuare subito dopo l'insediamento, era la riforma elettorale,oltretutto giudicata incostituzionale,dopo le prime discussioni sembrava che nel giro di qualche settimana,avremmo avuto una nuova legge elettorale,e invece...nulla,si dovevano pagare i debiti dello stato e invece.....nulla,si dovevano diminuire il numero dei parlamentari,ma questo non avverrà finchè non si troverà la soluzione tutta italiana,per un politico che esce dalla porta,due altre persone entrano dalla finestra,perchè senza il servilismo,prettamente italiano,la politica non riesce a sopravvivere.
La diminuzione delle tasse?..vera utopia...come faranno a percepire i loro non sudati fiabeschi stipendi,per non parlare delle buone uscite dei vari manager?
Ma a questo punto mi viene spontanea una domanda,ma il popolo italiano,quello che ha conquistato il mondo,quello che si è sempre ribellato alle ingiustizie,dove è andato a finire??
Eppure il sistema per rimettere in moto la macchina Italia ci sarebbe...doloroso ma ci sarebbe,meglio una forte sofferenza,ma breve,e una buona guarigione, che una lunga agonia che porterà sicuramente il popolo allo sfacelo più assoluto.

Nessun commento:

Posta un commento